Cultura

L’Africa di Frédéric? Tutta computer e djembe

Recensione del doppio di Frédéric Galliano and The African Divas

di Enrico Barbieri

Viva Frédéric Galliano, che chiama a raccolta dall?Africa donne dalle grandi voci attorno a un progetto azzardato e, al posto d?offrire le solite cartoline da safari africano, confeziona un disco notturno, dolcissimo e inquietante. Gira il cd e restituisce un?Africa che non ha nulla di turistico, ma neanche la freddezza di certe operazioni di chirurgia da wordlmusic: un?Africa techno, ma assolutamente originale. Nonostante l?uso massiccio di mixer e effetti digitali. Il doppio Frédéric Galliano and The African Divas è frutto di un coup de foudre del dj francese per la musica di Senegal, Mali, Costa d?Avorio… Poi l?amore, si sa, ogni tanto fa perdere il senso della misura: in questo festival di voci e strumenti, ogni tanto la situazione sembra sfuggire di mano all?appassionato demiurgo. Ma le sessioni di djembe che s?intrecciano agli algidi battiti scanditi dal computer, i suonatori di kora che s?arrotolano sul loro strumento come se avessero tra le braccia la più sfavillante delle Fender, poi le voci delle dive africane che roventi, metalliche o ritmate s?insinuano tra le costruzioni elettroniche di Galliano, valgono sicuramente più d?un ascolto. La vera scossa la dà però quest?elettronica avventuriera, che lascia da parte ogni rigidità e s?imbarca alla conquista di nuovi territori musicali. Ora abbiamo intravisto l?Africa, ma se questo è l?approdo, c?è un nuovo continente, molto più grande, tutto da scoprire.


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